Dal Monte Pizzoc a Casera Pian de la Pita

Domenica 27 Novembre 2011 – Escursione in cresta Dal Monte Pizzoc a Casera Pian de la Pita.

Oggi saliamo in Cansiglio, come già fatto un gran numero di volte in passato.

Tanto per variare, e per dimostrare a noi stessi che c’e’ sempre qualcosa di nuovo da vedere, ci portiamo in cima al Pizzoc e proviamo ad esplorare il bordo occidentale della foresta del Cansiglio.

Praticamente dal parcheggio in cima al monte Pizzoc, seguiremo quanto più possibile il limite a precipizio sulla stretta valle del Fadalto.

La salita in auto è già di per se un viaggio.

Si sale da sud, da Vittorio Veneto, attraversando val Salega ed addentrandosi lentamente nella foresta vera e propria.

Noi ci siamo abituati, ma anche solo guidare in mezzo alla foresta di faggi ha una forza particolare, ha il potere di isolarti quasi immediatamente dal resto del mondo civile.

Completa l’opera la salita al monte Pizzoc, dove la strada d’asfalto si fa più stretta e l’isolamento più marcato.

Alla fine, poco prima della cima, s’inizia a godere di una panoramica aperta verso la pianura, che è già da sola un meritato premio per aver guidato fin qui.

Lasciamo l’auto sulla cima e dopo aver raccattato un minimo di zaino, iniziamo con una breve visita al vicino Rifugio Città di Vittorio Veneto.

Proseguiamo poi verso ovest, su comodo sentiero.

A breve, arriviamo ad una piega della strada verso nord, dove anche una traccia di sentiero si distacca continuando ad ovest, verso il “bordo” del monte.

Mentre la sterrata procede toccando alcune piccole casere, il sentiero si tiene quanto più possibile sul bordo del precipizio che guarda verso ovest, verso il Nevegal ed il Fadalto.

Meravigliosa anche la vista sulla Valsana dove adagiati al fondovalle si possono vedere i due laghi gemelli di Revine e Lago.

Con continui saliscendi ci spostiamo un po più lentamente ma godendo di una vista ottima sulla parete opposta del Fadalto, ed a volte anche sul distante fondovalle, dove Lago del Restello e Lago Morto ogni tanto fanno capolino.

Il sentiero, dopo numerosi punti panoramici, si allontana leggermente dalla sommità della parete a picco e s’immerge nel fitto del bosco.

Si sale per un buon tratto immersi nella foresta del Cansiglio, fino a quando il sentiero scende nuovamente e s’innesta su una sterrata piuttosto ampia.

Proseguiamo verso nord lungo la sterrata fino a quando un piccolo cartello ci indica Pian de la Pita sulla sinistra.

Dal bivio, altri 2 minuti circa e si raggiunge la minuscola casera di Pian de la Pita.

Breve pausa per godere della vista verso il lago di Santa Croce e per riposare un po’ le gambe.

Casera Pian de la Pita sembra costruita su un minuscolo terrazzino che da verso nord, al limite della foresta e quasi a precipizio sulla valle del Fadalto.

Rientriamo tenendoci quanto più possibile all’interno della foresta, senza cercare nuovamente la cresta panoramica.

Alla fine ci ritroviamo tra le casere che all’andata avevamo lasciato sotto di noi, alla nostra destra.

Il rientro ci sembra quasi più lungo dell’andata, anche se sappiamo bene che non è così, anzi è proprio l’inverso.

Forse siamo stanchi e tutto ci pesa un pochino di più.

Poco prima del rifugio Città di Vittorio Veneto ci fermiamo ad ammirare i profili delle prealpi immersi nella foschia.

Proviamo anche a coglierne la magia con qualche foto, ma è difficile rendere bene l’idea.

Riprendiamo la macchina e cerchiamo qualcosa con cui brindare, anche per oggi l’uscita è andata nel migliore dei modi!

Dalla cima del monte Pizzoc possiamo già vedere il profilo che seguiremo e la collina boscosa dietro cui si nasconde casera Pian de la Pita.
Dalla cima del monte Pizzoc possiamo già vedere il profilo che seguiremo e la collina boscosa dietro cui si nasconde casera Pian de la Pita.
Camminando sul piccolo sentiero iniziamo a scorgere il fondovalle al di là del Pizzoc, la vallata del Fadalto.
Camminando sul piccolo sentiero iniziamo a scorgere il fondovalle al di là del Pizzoc, la vallata del Fadalto.
Si entra in bosco e qui fanno capolino le prime meraviglie del sottobosco.
Si entra in bosco e qui fanno capolino le prime meraviglie del sottobosco.
La vita e la morte, come parte di un tutt'uno.
La vita e la morte, come parte di un tutt’uno.
Si procede immersi nei colori autunnali della foresta del Cansiglio.
Si procede immersi nei colori autunnali della foresta del Cansiglio.
Preziose segnaletiche. Credo si tratti del segnavia 1046.
Preziose segnaletiche. Credo si tratti del segnavia 1046.
Ed eccoci alla Casera di Pian de la Pita. Piccola struttura affacciata sul Lago di Santa Croce.
Ed eccoci alla Casera di Pian de la Pita. Piccola struttura affacciata sul Lago di Santa Croce.
Uno sguardo da vicino. Casera Pian de la Pita è veramente piccolina!
Uno sguardo da vicino. Casera Pian de la Pita è veramente piccolina!
Sulla via del rientro ci teniamo più bassi. Di tanto in tanto si colgono soffici dettagli.
Sulla via del rientro ci teniamo più bassi. Di tanto in tanto si colgono soffici dettagli.
Prima di rientrare, un ultimo regalo autunnale, la Valsana ed i laghi di Revine, semi nascosti dalle foschie. Spettacolare.
Prima di rientrare, un ultimo regalo autunnale, la Valsana ed i laghi di Revine, semi nascosti dalle foschie. Spettacolare.

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