Escursione al Rifugio Vallandro con le ciaspole

10 Marzo 2006

Eccoci pronti per una giornatina sulla neve! Per quest’oggi scegliamo di spingerci su a Carbonin con la macchina, con l’intento di salire da sud al Rifugio Vallandro, sul limite meridionale del meraviglioso Pratopiazza.

Freddino ma non troppo, tanto che uno di noi (pazzo!) ha pensato bene di venir via senza ausilio di guanti. Lo guardiamo un po sconfortati, ma pare non ci sia niente da fare per convincerlo… Vedremo come va a finire!

Il mini parcheggio è proprio all’inizio della sterrata che sale a Pratopiazza, tra Cimabanche e Carbonin, praticamente a poche centinaia di metri dalla piccola Carbonin.

Prepariamo il vestiario, e l’attrezzatura: uno di noi calza gli sci corti e gli altri due si legano in vita uno slittino. Niente ciaspe, un primo sopraluogo mostra una sterrata ben battuta, evitiamo inutili impicci ai piedi. Pronti… Via!

Si sale dolcemente, tra qualche fiocco di neve. Inizialmente pochi, poi più in altro sempre più fitti ed accompagnati da una foschia che non lascia molto spazio ai panorami ma crea una strana atmosfera fredda e ovattata.

Ci concediamo diverse pause-foto, considerando che la strada è ben segnata e non difficile da percorrere. La stanchezza comunque cresce e verso la fine della salita procediamo parlando meno e a volte isolandoci, temporaneamente soli nel bianco della neve per terra, in aria ed in cielo.

Personalmente assaporo attimi di solitudine totale, isolato nel bianco più completo, in un silenzio ovattato e senza traccia visibile dei miei amici che mi precedono. Una sensazione che riesce a penetrare velocemente l’animo ed immergerti in un forte senso di tristezza ed isolamento. A tratti il bianco grigiore mi abbaglia e mi impedisce di vedere perfino le orme di chi mi precede. Sensazioni decisamente forti e difficili da vivere altrove.

Poi finalmente le forme del rifugio e delle rovine li nei pressi (credo si tratti di un forte) si iniziano ad intravvedere, la neve scende meno densa, lasciando più spazio alla luce ed al paesaggio circostante. Un sorriso più deciso fa pesare meno la fatica, oramai sono a destinazione ed i miei amici sono li ad aspettarmi.

Ci concediamo un lauto pasto… Fin troppo lauto direi, ma in fondo ce lo siamo meritato tutto, è un ottimo modo per riconoscerlo.

Il caldo del rifugio e il cibo ci rimettono in forze. Siamo di nuovo pronti ad uscire al freddo, ed il sole ci regala uno spettacolo meraviglioso. Pratopiazza è una soffice distesa di neve, appena solcata qua e la dalle tracce lasciate da qualche sciatore.

Siamo talmente presi che ci spingiamo troppo verso il piccolo altopiano invece di riprendere il sentiero del rientro. Poco importa, ciò che ci circonda vale bene qualche passo in più.

Riprendiamo infine la discesa tentando di utilizzare al meglio le nostre slitte, pazientemente trainate fin quassù… Purtroppo niente da fare, o poco, la pendenza non basta ed i pochi centimetri di neve fresca non ci permettono di acquistare la giusta velocità.

Ci dobbiamo adoperare non poco per sfruttare il più possibile le slitte, ma non otteniamo grossi risultati. Ben altra storia per il terzo di noi, che dotato di sci corti riesce a sfruttare meglio sia la sterrata che le strette discese battute in bosco.

Poco male, alla fine si arriva tutti a valle, ed anche questa splendida giornata si chiude lasciandoci addosso un gran carico di soddisfazione … e stanchezza!

Eccoli: brutti ma pronti a tutto!
Eccoli: brutti ma pronti a tutto!
In cammino verso il Rifugio Vallandro.
In cammino da Carbonin verso il Rifugio Vallandro.
Il Rifugio Vallandro sulla sinistra e le rovine del Forte sulla destra.
Il Rifugio Vallandro sulla sinistra e le rovine del Forte sulla destra.
Pratopiazza baciato dal sole! Sul fondo la Croda Rossa innevata.
Pratopiazza baciato dal sole! Sul fondo la Croda Rossa innevata.

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