Escursione al Rifugio Petra Skalarja sul Monte Canin

18 Agosto 2007 – Escursione al Rifugio Petra Skalarja sul Monte Canin.

Slovenia, ultimo giorno di ferie.

Dopo aver risalito l’Isonzo (nella sua parte più a nord) fino a raggiungerne le sorgenti, oggi ci dedichiamo all’imponente Monte Canin (Kanin).

E’ l’ultimo giorno e vorremmo conservare anche del tempo per visitare Caporetto (Kobarid) ed il Museo della guerra.

Abbiamo quindi poche ore a disposizione, e sul Canin alcune nuvole stazionano celando le cime.

Tutto considerato decidiamo per una salita in cabinovia da Bovec. Tre lunghi tratti che ci porteranno da 460 metri a 2200 metri.

Una volta alla fine del terzo troncone, arrivati alla stazione più elevata, decideremo il da farsi.

Giù a Bovec il sole splende, aspettiamo lo scoccare dell’ora esatta, con i biglietti in mano e subito la cabinovia inizia a caricarsi.

Si sale, lentamente, tra boschi e rocce. Alcuni bikers caricano le mtb e si preparano ad un po’ di down-hill. Qui chi si presenta in mtb può fare anche un abbonamento agevolato, magie della Slovenia! Quasi quasi la prossima volta porto la mtb!

Il terzo troncone (ai cambi si rimane sempre seduti in cabinovia, senza bisogno di uscire) ci porta attraverso un paesaggio sempre più magico e roccioso, corredato di un panorama via via più esteso.

Ma purtroppo l’idillio non dura a lungo! Presto finiamo con la testa tra le nuvole… Sempre meno panorama e sempre più grigio e freddo.

Ma oramai siamo arrivati. Immediatamente ci rifugiamo al bar-ristorante della stazione per un caffè caldo.

Osserviamo al caldo gli altri turisti sparpagliarsi su di un anfiteatro di roccia, seguendo tracce che da qui non percepiamo.

Ok, con un po di caldo in più in corpo decidiamo di uscire nel grigio nebbioso e cercare qualcosa da fare fino all’arrivo della prossima ora, quando la cabinovia ci porterà a valle.

Poi lentamente, camminando, l’occhio si abitua o forse le nubi si alzano leggermente, comunque sia, la roccia prende forma e diviene montagna, sentieri si delineano e turisti appaiono oramai in file più o meno compatte.

Ci portiamo presso un cartello dove capire quali e quanti sentieri ci siano in zona. Sprovvisti di cartina, confidiamo nelle informazioni che il cartello ci può fornire.

Dom Petra Skalarja, rifugio hutte, 40 minuti.

Gli altri sentieri salgono e questo invece avanza orizzontale. Fa fresco, c’è un po di aria e forse non abbiamo tutta sta gran voglia di sudare incolonnandoci agli altri turisti.

Breve riflessione. Poi partiamo in direzione di “Dom Petra Skalarja 40 minuti” sperando che in effetti Dom significhi solo rifugio e non qualcosa di peggio.

Poche decine di metri in piano, attraverso la lingua di un ghiaione, e subito il sentiero si trasforma.

Adesso siamo vicini ad una parete ed il sentiero diviene puri pioli di ferro e graffette nella roccia.

Ci guardiamo e decidiamo che qualche metro possiamo farlo. Una corda fissa in acciaio aiuta a tenersi in sicurezza.

Somiglia molto ad una ferrata facile. Non richiede molto sforzo, solo un po’ di attenzione.

Qua e là il passo viene aiutato da gradini artificiali che consentono di avanzare senza grosse difficoltà.

Permane un certo grado di esposizione, che caldamente ci consiglia di tenere sempre le mani ben fisse sulla corda d’acciaio.

Avanziamo un po’ incerti, nel dubbio che più avanti il sentiero possa complicarsi, ma sempre, con grande soddisfazione, le difficoltà appaiono di livello decisamente basso.

Alla fine giungiamo in vista di un edificio dal classico profilo del rifugio alpino.

Lontano, ma non troppo, ed ancora un po immerso nella nebbia, pare dirci chiaramente: sono io il “Dom Petra Skalarja 40 minuti” che state cercando, e se arrivate vi prometto anche un po di caldo!

Breve consultazione… Arriveremo a Kobarid un po dopo, oramai che siamo quassù val la pena proseguire!

E così, con altri 15 minuti di camminata tranquilla e meno esposta, raggiungiamo il rifugio Petra Skalarja.

E’ aperto e un caffè non me lo toglie nessuno!!!

Restiamo un po a scaldarci all’interno.

Qualche altro escursionista arriva.

Qualcuno di quelli che avevano preso il sentiero più alto arrivano dopo una ventina di minuti, stupiti di vederci già li seduti.

Verifico sulla cartina ed in effetti il nostro è il sentiero più rapido per il Rifugio.

Ripartiamo, ritorniamo sui nostri passi, ri-calpestando la stessa roccia di prima, così ruvida e carica di “grip”. E’ un piacere procedere, con passi sicuri, con la suola che quasi si attacca al suolo.

Credo siamo in pieno paesaggio carsico, e direi che la roccia in questione è roccia calcarea.

Piano piano ripercorriamo il percorso attrezzato all’indietro, senza difficoltà alcuna, o meglio senza che esso risulti più complesso di quanto sia stato all’andata.

Rieccoci in vista della stazione della cabinovia. Un ultimo sforzo, acceleriamo un po’ il passo ed arriviamo giusti per salire a bordo ed iniziare la discesa.

A metà del troncone più alto, il sole sorge di nuovo dove prima era scomparso. Stiamo scendendo sotto le nubi che stazionano sul Canin.

Il panorama della verde conca di Bovec ci riempie nuovamente occhi e cuore.

La fame inizia a farsi sentire.

Appena a terra ci metteremo sulla via per Kobarid (Caporetto) ed alla prima Gostilna festeggeremo con una gran birra ed un lauto pranzetto!

CURIOSITA’

In caso di sete, vi consiglio la mitica Pivo Lasko Slatorog.
La trovate quasi ovunque, e generalmente vi viene servita in bottiglie da 50cl.
Per semplicità basta che chiediate una Slatorog.
A mio parere è una Signora Birra!

In Italia l’ho trovata in qualche super market, ma per ora solo in lattina, che comunque non è niente male!
In caso di lattina suggerisco di versarla in un calice da vino rosso e lasciarla respirare per un paio di minuti.

Alla salute!

Panorama sulla conca di Bovec, salendo con la cabinovia di Monte Canin.
Panorama sulla conca di Bovec, salendo con la cabinovia di Monte Canin.
Con la testa tra le nuvole, a 2200 metri. Il cartello ci invita a raggiungere in 40 minuti il Rifugio Petra Skalarja.
Con la testa tra le nuvole, a 2200 metri. Il cartello ci invita a raggiungere in 40 minuti il Rifugio Petra Skalarja.
Il sentiero per Petra Skalarja diviene ben presto un percorso attrezzato. Qui in foto i primi tratti attrezzati. Direi che possiamo definirlo una ferrata facile.
Il sentiero per Petra Skalarja diviene ben presto un percorso attrezzato. Qui in foto i primi tratti attrezzati. Direi che possiamo definirlo una ferrata facile.
Finalmente nei pressi del rifugio (Dom) Petra Skalarjain. Avvistato quasi 15 minuti prima, ma raggiunto solo ora.
Finalmente nei pressi del rifugio (Dom) Petra Skalarja. Avvistato quasi 15 minuti prima, ma raggiunto solo ora.
Ci siamo. Ecco la targa del Rifugio: 2260 metri di quota. Non un grande dislivello complessivamente, considerando che con la cabinovia si arriva a 2200 metri.
Ci siamo. Ecco la targa del Rifugio: 2260 metri di quota. Non un grande dislivello complessivamente, considerando che con la cabinovia si arriva a 2200 metri.
Scendendo mi fermo ad ammirare la roccia ed i fiori di questo gruppo montuoso. Roccia calcarea, con un grip decisamente elevato.
Scendendo mi fermo ad ammirare la roccia ed i fiori di questo gruppo montuoso. Roccia calcarea, con un grip decisamente elevato.

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