12 Agosto 2007 – Percorso ad anello in bicicletta lungo Sella fadalto, Poiatte, Farra d’Alpago, Sbarai, Bastia, Lastra.
Oggi riprendiamo in mano le mtb dopo un po di tempo.
Dall’ultimo giro son passate settimane, cene, grigliate, vacanze, week-end di relax.
Un sacco di non-sport si e’ quindi accumulato, come una molla, pronto a tagliare le gambe a meta’ percorso, ad accellerare oltremodo i battiti cardiaci nel bel mezzo del divertimento, a lasciare segni evidenti per giorni e giorni.
Conscio di cotanto rischio, azzardo un giro flat, in piano, un giro che non spezzi il fiato di continuo con poderose salite e rapide discese, un giro che potenzialmente puo’ svilupparsi al 100% su asfalto, un giro che lasci il tempo alle gambe di scaldarsi, al cuore di prendere confidenza con regimi piu’ elevati di quelli da divano, un giro che potenzialmente (ebbene si!) puo’ rivelarsi di una noia mortale!!!
Ci vuole un ulteriore ingrediente. Mumble… Mumble… Trovato!
Come un flash rivedo le numerose volte che nel percorrere il tratto a nord di Sella Fadalto, in direzione Belluno, sfiorando il Lago di santa Croce, un pensiero ricorrente mi ha accompagnato mentre la vista si adagiava sul pelo dell’acqua… “E girarci intorno?”
Semplice quanto ricorrente. Un’idea che ha oggi trovato il suo momento, l’attimo in cui divenire progetto ed azione!
Si parte! Non ho la piu’ pallida idea di quanto tempo richieda e di quanti kilometri siano, ma lo vedremo, lo scopriremo proprio oggi!
Lasciamo l’auto presso il ristorante pizzeria La Baita, a Sella Fadalto, assembliamo le bici e partiamo!
Prima iniziale discesa fino a quando il lago diviene ben visibile. Qui, al primo bivio, prendiamo a sinistra, scegliendo il lato dell’Alpago come andata e lasciando la sponda che corre sotto al Nevegal come lato per il ritorno.
Perche’? Non lo so, ci e’ venuto un po istintivo il giro antiorario, una volta giunti al bivio. In definitiva il percorso e’ quasi piano e quindi non cambia molto, entrambe le direzioni sono buone.
Sempre in lieve discesa, filiamo via veloci ed affrontiamo una serie di brevi gallerie. Traffico inesistente, qualche moto, poche macchine.
Terminate le gallerie raggiungiamo localita’ Poiatte, dove una piccola spiaggetta e’ stata da poco risistemata e dove un gran numero di barche multicolore m’impongono una sosta e qualche fotografia.
Appena ripartiti noto una specie di monumento in legho con campana, giu’ sulla riva del lago, ed una stradina che arriva alla campana e pare proseguire.
Abbandoniamo l’asfalto ed andiamo a controllare.
Un sentiero in effetti c’e’! Pare partire dalla zona del noleggio barche, passare presso il monumento e proseguire a nord, verso la spiaggia di Farra d’Alpago.
Ovviamente decidiamo di percorrerlo, sperando non termini poco dopo.
Il sentierino fila via liscio, con lievi saliscendi, ponti in legno decisamente folk e costantemente in riva al lago, immerso nel verde. Una favola!
Presto sbuchiamo alla spiaggia di Farra d’Alpago e approfittando di una piccola pista per bmx (credo), la proviamo per un paio di giri, tanto per non lasciar nulla di intentato! ;O)
Proseguiamo lungo la spiaggia e passiamo un grande ponte a tiranti, molto bello, che ci guida al di la del Torrente Tesa.
Si va ancora oltre, il sentiero pare ora piu’ largo di quello di localita’ Poiatte, e totalmente immerso in un tipo differente di vegetazione. Qui il lago non e’ piu’ visibile e l’umidita’ e’ nettamente piu’ elevata. Credo che la zona sia denominata “Sbarai”. Ad occhio e croce e’ una zona piuttosto bassa, quasi paludosa.
Ulteriore ponte, ancora in via di lavorazione, e si prosegue su strada sterata classica, corredata di ottime buche con acqua. Zigzagando giungiamo infine alla strada asfaltata. Siamo circa in localita’ Bastia.
Da Bastia a La Secca sono circa due minuti di pedalata, e s’incomincia il viaggio di rientro!
La Secca, sulla strada statale 51 che viene da Belluno e scende a Vittorio Veneto, e’ proprio dove sorge la diga del Lago di Santa Croce, l’unico lago, che io conosca, ad avere la diga a Nord, dove dovrebe arrivare il flusso di alimentazione, piuttosto che a sud.
Il rientro si svolge proprio sulla tranquilla statale 51, dove il traffico non si fa piu’ sentire, ora che l’A27 arriva fino a Belluno e Longarone.
Leggermente in salita, spingendosi verso sud, la statale 51 costeggia il Lago di Santa Croce lasciandosi sulla destra le pendici del gruppo del Nevegal.
Giunti al paese Santa Croce, poco dopo aver passato il mitico ristorante Bolognese, viriamo a sinistra su una stretta e ripida stradina che da quest’anno e’ senso unico (si scende solamente).
La percorriamo tutta e raggiungiamo alla fine la spiaggetta di Lastra, la baia piu’ a sud del Lago di Santa Croce.
Qui parcheggiamo le mtb e ci dissetiamo presso il piccolo bar inlegno che la Proloco ha allestito. Qualche minuto di pausa e siamo pronti per ripartire.
Prima di risalire diamo un’occhiata ad un tracciato che dal parcheggio della spiaggetta pare inoltrarsi verso la base delle pendici su cui sorge il paesino di Santa Croce.
Il tracciato e’ streto, sassoso e non promette gran che’ di buono. In effetti dopo alcune centinaia di metri diviene impraticabile, e piu’ avanti pare puntare dritto verso un manufatto che si presume portare la firma dell’ENEL.
Notoriamente l’ENEL non invita il pubblico ad attraversare i suoi manufatti in mtb, decidiamo pertanto che abbiamo visto quanto basta ed e’ ora di ritornare sui nostri passi.
Salitona finale per riguadagnare il primo bivio con la statale 51, dove all’andata avevamo appunto deciso di abbandonarla per girare a destra in direzione Alpago.
Sfiancati dal salitone ci portiamo al parcheggio della Baita, sistemiamo le mtb in auto e ci concediamo un’altra birretta.
Circa 18 km in totale, un po poco in realta’ per un giro che si potrebbe definire “in piano”. Pazienza, la prossima volta ci ricorderemo di arricchirlo verso nord con una variante verso Paludi, Paiane e Soccher.
Notevole il sentierino preparato nel lato alpagotto (si dice cosi?), speriamo venga concluso rapidamente anche nella parte piu’ a nord.
Complimenti alle associazioni locali!