Domenica 24 Novembre 2024 – Escursione di 1h e 10 a Cesiomaggiore, lungo la Valle di Sant’Agapito, fino alla chiesetta omonima (857 m).
Per oggi abbiamo pensato ad una passeggiata tranquilla e di durata contenuta, adatta anche ai più giovani. E visto che abbiamo acquistato da poco il nuovo libro curato da Teddy Soppelsa, “Antichi sentieri della Val di Sant’Agapito”, iniziamo a metter in pratica la prima escursione consigliata a pagina 272.
Partiamo da Cesiomaggiore (Belluno) e risalendo la Val di Sant’Agapito andiamo a visitare la chiesetta di Sant’Agapito, parte anche del più ampio itinerario tematico delle Chiesette Pedemontane (circa da Pedavena a Ponte nelle Alpi).
Arriviamo quindi a Cesiomaggiore e lasciamo l’auto in paese, incamminandoci lentamente verso Nord, in leggera salita.

Prima tappa rilevante è il Tempietto di Sant’Agapito, dove prendiamo Via Sant’Agabito (veramente?) che ci accompagnerà nell’omonima valle.



Cesiomaggiore, come i paesi qui appartenenti all’area pedemontana, hanno una storia che in parte si può ancora leggere passeggiandovi attraverso, ma che si può certamente approfondire in testi come quello curato da Teddy, con testimonianze e particolari che danno uno spaccato di come fosse difficile ma concreta la vita qui intorno.
Uscire dal paese e risalire lentamente la Valle è un po’ come lasciarsi alle spalle molti dei segni di modernità ed immergersi gradualmente in un contesto che riporta a come doveva essere o comunque come poteva essere la Valle un tempo. Un po’ come camminare indietro nel tempo.







Si sale sempre in modo graduale e, seguendo le indicazioni, si passa dall’asfalto (una striscia sempre più esile) allo sterrato e poi infine al sentiero. Dal fondovalle, e per gran parte della passeggiata, restiamo in compagnia dell’acqua del torrente Salmenega, che ci porta prima per prati, appena sopra al paese, e poi per bosco, ambiente che caratterizza buona parte della valle, e che più in alto custodisce anche la chiesetta di Sant’Agapito.

A Novembre, con gli alberi meno rigogliosi che nelle altre stagioni, la chiesetta è visibile in più momenti, in lontananza. Di certo l’immagine migliore si ha quando su sterrato e poi sentiero siamo oramai prossimi a raggiungerla.


Alla chiesetta una pausa è d’obbligo. C’è da ammirare il panorama dall’alto, osservando la vallata appena percorsa. C’è anche da sedersi un attimo sulle panche di fronte alla chiesetta, per mangiare qualcosa che abbiamo infilato nello zaino. C’è pure da sbirciare attraverso le finestrelle, l’interno della chiesetta, chiaramente curato e mantenuto da qualche volontario.



Ma c’è di più, appena dietro la chiesetta scopriamo un Bar autogestito! Un box in metallo contiene qualcosa da bere, in caso di bisogno, e annessa una cassettina raccoglie le offerte di chi approfitta del Bar. Fa tenerezza pensare che si può ancora trovare qualcosa di simile, e di contro fa tristezza ritrovarsi stupiti per gesti di semplice generosità e fiducia.

Alle spalle della chiesa ci perdiamo ad osservare alcune lastre di roccia bordate di piantine grasse. La roccia ha una buona porosità ed un giusto appoggio; proviamo a metterci le mani ma sono pezzi molto brevi. Chissà se in zona ci sono placche più alte… dovremmo chiede in giro! 🙂

Prima di ripartire diamo uno sguardo anche alla tabella informativa, spesso ci sono informazioni utili e anche spunti per nuove passeggiate. Qui ad esempio si descrive l’itinerario tematico delle Chiesette Pedemontane, che non conoscevo.

La discesa ed il rientro si svolgono sulla stessa via dell’andata, quasi un modo per ripassare quanto visto ed appreso. Tocchiamo nuovamente i punti che avevano solleticato la nostra curiosità, compresso il gatto Mordicchio: l’abbiamo ribattezzato noi così per l’abitudine a correre incontro ai passanti, farsi accarezzare e ricambiare mordicchiando le mani.

Giù in paese facciamo un’ultima passeggiata, ma ci accorgiamo che inizia a far fresco, i pomeriggi sono brevi e noi volentieri entriamo nell’unico bar che troviamo aperto. E’ tempo di bere qualcosa di caldo e lasciarci coccolare dal tepore di un luogo chiuso.

Se volete conoscere meglio questa valle e la sua storia vi invito a cercare il libro Antichi Sentieri della Val di Sant’Agapito a cura di Teddy Soppelsa.
- CIERRE edizioni: Antichi sentieri della Val di Sant’Agapito
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Buoni giri!
